Per non dimenticare... con la 5C Damilano - a.s. 20\21

Damil_fiori_filo

Anche quest’anno abbiamo celebrato a scuola la Giornata della Memoria. Con le nostre maestre abbiamo ripassato la storia, poi  il discorso al Parlamento Europeo della senatrice Liliana Segre, che ha vissuto la tragedia della shoah, e, sopravvissuta, è divenuta testimone di quell’orrore e di quell’odio che si fa fatica a comprendere. Tante voci  ci hanno fatto riflettere su quanto è accaduto quasi ottant’anni fa anche in Italia, quando le leggi  razziali sono entrate in vigore. “Se comprendere è impossibile, ricordare è necessario” ci dice Primo Levi, ebreo deportato nei campi di concentramento e Liliana Segre aggiunge: “La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza”.

In tutto quel buio di male, però, si sono alzate voci, come quella della giovane Anna Frank,  che, non aveva rinunciato alle sue speranze perché “continua a credere nell’intima bontà dell’uomo”. Anche l’esempio di Padre Massimiliano Kolbe che ha dato la vita al posto di un papà condannato a morire di fame ci fa capire che il male non può vincere: “l’odio divide, separa, distrugge, mentre al contrario l’amore unisce e dà pace”.

Ognuno di noi ha contribuito a realizzare  un cartellone: sul triste filo spinato disegnato, uno ad uno,  abbiamo incollato dei fiori colorati preparati in precedenza e abbiamo riflettuto su questo gesto. 

Dai nostri pensieri è scaturito che i fiori rappresentano il bene che sconfigge il male, il bene che ognuno di noi può portare nella sua vita e in quella degli altri. 

Il filo spinato, invece, significa il male, il dolore, il sentirsi intrappolati. Incollare i fiori è il segno anche del nostro impegno perché il bene trionfi sul male, in tutto il mondo: “Quando ho attaccato i miei fiori mi sono sentita bene perché era come se la pace vincesse e la guerra fosse sconfitta”. 

 “Quando ho attaccato i miei fiori era come voler entrare e spaccare Auschwitz, liberare i suoi prigionieri non colpevoli ma condannati alla morte, togliere il cielo grigio, i pigiami a righe, le lacrime, il dolore, la fame e portarli a casa sani e salvi alla loro famiglia. 

Oggi nel 2021 noi stiamo vivendo in Italia un lungo periodo di pace e serenità, mentre altri popoli stanno ancora vivendo la guerra con bombardamenti, sofferenze e mortalità.  La guerra dovrebbe andare a riposare nella tomba per un tempo eterno e lasciare il posto alla pace”. Purtroppo, però, “le cose brutte rimangono come una cicatrice profonda che non si può più togliere”.

Comunque, anche se il male non è ancora stato sconfitto completamente, abbiamo imparato da Anna Frank a non perdere mai la speranza e a “lottare ogni giorno per il bene e per la vita”: “Spero che presto questi fiori riescano a coprire del tutto il filo spinato e quindi non ci siano più male e guerra”.