Didattica a Distanza.. per mantenere la Vicinanza

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La zona rossa ha imposto la chiusura totale delle scuole nella nostra regione: nel nostro istituto la chiusura fino ad oggi aveva interessato solo le classi Seconde e Terze della Secondaria, con gli alunni più grandi, che già avevano incontrato la Didattica a Distanza durante lo scorso anno scolastico.

Tutti preferiscono la didattica in presenza: gli alunni, anche i più pigri ed assonnati, perchè la scuola è un luogo di incontro e di condivisione, le famiglie, poichè altrimenti devono organizzare un setting casalingo adeguato per i videocollegamenti e trovare soluzioni per affidare i figli ad un adulto che li assista, sommando tali difficoltà a quelle che già devono sostenere in questo periodo; infine, piace ai docenti, non solo a coloro che non amano molto la tecnologia, ma soprattutto perchè l'interazione in classe è un ambiente di crescita vivo, è sinergia, è sviluppo di relazioni significative e dirette; invece, tutti sono consapevoli dello sforzo progettuale neccessario da mettere in campo in modalità DAD, sul piano tecnico, organizzativo, contenutistico, metodologico, tutto teso a, non soltanto a portare avanti il programma scolastico, piuttosto per mantenere viva la relazione educativa.

Con le Scuole dell'Infanzia, le Primarie e la Prima Secondaria che si aggiungono alla chiusura, la didattica a distanza impone un notevole sforzo all'intero istituto in tutti i suoi reparti.

La normativa prevede che la didattica in presenza continui per gli alunni in condizioni di Bisogni Educativi Speciali, ossia per alunni in situazioni di fragilità e accompagnati da un Piano Educativo Personalizzato (PdP) o un Piano Educativo Individualizzato (PEI). La nota 662 del 12\3\2021, proprio in occasione della dichiarazione della zona rossa, ha aggiunto anche la possibilità di effettuare gruppi di inclusione. Non si tratta di una facile organizzazione, date le novità appena introdotte.

Una progettazione didattica in DAD, infatti, deve tener presente diversi piani di erogazione delle attività, utilizzando le risorse umane, professionali e materiali a disposizione:

  • didattica in presenza per i Bes (a scuola, con una personalizzazione degli intereventi)

  • didattica a distanza in modalità sincrona (in "diretta", es. videoconferenza, chat simultanee )

  • didattica a distanza in modalità asincrona (tutorial, videolezioni precaricate, utilizzo di varie applicazioni, forum, blog..).

Sono implicati tipi e modalità di attività che non si equivalgono, oltre al fatto che molte variabili sono in gioco, come sempre del resto: ad esempio, l'età dei bambini, i vincoli tecnologici, le competenze in campo...

Ma fare didattica a distanza può permettere... di mantenere la vicinanza: la relazione educativa deve continuare, non basta erogare contenuti e compiti, come non basta farlo nella didattica in condizioni abituali. Quindi, coltiviamo in videocollegamento questi rapporti coi bambini e coi ragazzi: coi piccoli cerchiamo di ritrovare delle routine, orari, appello e calendario, i riti quotidiani che richiamano la gioia di salutarsi con un sorriso, di stare insieme, di rivedersi anche se per poco tempo e nonostante le difficoltà di connessione, lavorare un po' insieme e darsi appuntamento al giorno successivo e ad altre attività da portare avanti a casa. Coi grandi si continua l'impegno di studio in forme diverse, anche poco immaginate negli anni precedenti. È determinante incontrarsi e confrontarsi, per sollecitare la motivazione ad apprendere e ad affrontare le difficoltà insieme, costruendo insieme i percorsi. Certamente tutto questo può rappresentare un'occasione di apprendimento: navigazione e ricerca, utilizzo di multimediali, gestione di piattaforme ed app, sperimentare forme social di interazione in modo funzionale.