Istituto Pertini e l'idea di accoglienza
Che cosa si intende per accoglienza in una grande scuola? Grande in che senso? Potrebbe essere la domanda a sorgere nei nostri lettori. Certamente per dimensioni e numero di studenti e questo crea la varietà arricchente di incontri, saperi, stili, idee. Diremmo, però, grande per la capacità di accogliere i ragazzi. Una scuola accogliente, forse, per la mole di lavoro che tutti gli operatori devono svolgere, può apparire distratta nell’apparato burocratico, distante nei comunicati online attraverso sito e registro elettronico, ma è nelle classi che la vera accoglienza si compie, nel metodo con cui il team dei docenti si muove attorniato da una moltitudine di diversità che esigono, tutte, attenzione. L’accoglienza reale e magari difficoltosa e problematica è quel comportamento che porta la scuola ad osservare attentamente i propri studenti ed, insieme all’idea di protezione nei loro confronti, ne rileva le esigenze e muove la macchina didattico educativa su di loro. La “centralità dello studente” di cui tanto si parla inizia proprio dall’accoglienza: studenti dotati o superdotati, come quelli deboli e con problemi di apprendimento, quelli estroversi e maturi come quelli timidi e deboli, quelli vivaci e difficili come quelli assolutamente ligi alle regole, ma con qualche difficoltà di socializzazione, i madrelingua come quelli provenienti da altri Paesi, tutti devono essere accolti adattando pratiche, metodi, luoghi, tempi, operatori.
Una grande scuola, quindi, si misura minuto per minuto, con azioni didattiche impercettibili quanto studiate, talvolta corrette, talvolta con bisogno di aggiustamento. L’accoglienza è una pratica paziente che non finisce mai perché i nostri studenti cambiano giorno dopo giorno e le loro esigenze si rinnovano, crescono con noi.
Meglio di ogni parola forse è l’accoglienza spiegata da uno dei docenti di sostegno della Pertini. La Pertini, come ogni scuola pubblica organizza un team di insegnanti di sostegno sia sul potenziamento dei singoli studenti, sia e soprattutto per coadiuvare il lavoro di classe.
A chi i problemi li affronta e non li nasconde, a chi chiede aiuto direttamente o in maniera più silente, a chi ama il fatto che i propri figli crescano immersi nelle differenze arricchenti e a chi non si spaventa della grande diversità in cui imparare, dedichiamo questo video.