SENZA ODIO

SCEGLIERE PER CELEBRARE QUESTO GIORNO UN FILM COME TRAIN DE VIE DI RADU MIHAILEANU significa scegliere un percorso non per odiare o giudicare ma per scavare un pò nella natura dell'uomo troppe volte carnefice di se stesso.

"La domanda non è chiedersi se Dio esiste ma se esiste l'uomo" questa la frase che ci ha colpito, perchè l'uomo che compie violenza su un'altro uomo è davvero tale?

Una sera del 1941, Schlomo, il folle, fa ritorno al proprio shtetl, un villaggio ebraico dell'Europa dell'Est, con la notizia dell'imminente arrivo dei tedeschi. Il Consiglio dei Saggi si riunisce e decide di organizzare un falso treno di deportati per sfuggire ai nazisti. La comunità prepara la partenza in gran segreto per la Terra Promessa...
Secondo lungometraggio di Radu Mihaileanu, regista romeno legato a temi come l'identità culturale, l'esilio, scappato dalla dittatura di Ceausescu nel 1980, Train de vie, fa la sua comparsa al festival di Venezia, dove ottiene il premio Fipresci a cui seguirà il David di Donatello come migliore pellicola straniera.
Un piccolo grande film, una tragicommedia che unisce l'umorismo yiddish, in cui convivono comicità, dramma e malinconia, che non risparmia una grottesca ironia verso gli stessi ebrei, i tedeschi e i comunisti, con un ritmo impeccabile, grazie alla colonna sonora del compositore di alcuni dei migliori film di Kusturica, Goran Bregovic, e soprattutto, ad un'originalità narrativa.

Classe 3A secondaria Pertini