Luci nel buio (quinta A Damilano)
In occasione della Giornata della Memoria abbiamo conosciuto le testimonianze di Padre Massimiliano Kolbe, un prete polacco, e di Gino Bartali, famoso ciclista italiano.
Essi, nel buio della shoah, insieme a molti altri, sono stati come luci che hanno brillato opponendosi con tutte le loro forze al male che veniva compiuto. Sono stati veramente coraggiosi perché hanno rischiato la vita per salvare chi era perseguitato ingiustamente.
Padre Massimiliano Kolbe, internato nel lager di Auschwitz, chiese di sostituire un prigioniero, Francesco Gajowniczek, che era stato condannato a morire di fame e sete insieme ad altre nove persone. Anche se non lo conosceva, lo aveva visto disperato e così diede la sua vita per lui, seguendo l’esempio di Gesù. Per questo Padre Massimiliano è stato proclamato santo nel 1982 da Papa Giovanni Paolo II. In quell’occasione fu presente a Roma anche Francesco, vivo grazie al suo sacrificio.
Durante la guerra, invece, Gino Bartali, fingendo di allenarsi, negli anni 1943 e 1944 compì numerosi viaggi trasportando fototessere e passaporti nel telaio della bicicletta per consegnarli a chi nascondeva degli ebrei che avevano bisogno di nuove identità per sfuggire agli arresti. In questo modo ne riuscì a salvare moltissimi. Gino Bartali è stato davvero coraggioso, convinto che quello che stava capitando agli ebrei era davvero inaccettabile e vergognoso. Anche lui è annoverato insieme a tanti altri come “Giusto tra le Nazioni” e un albero in sua memoria è stato piantato nel Giardino dei Giusti a Gerusalemme.
Classe 5 A